INCI: come scegliere una crema

Quando scegli una crema, cosa è più importante? La marca? Il prezzo? Lo slogan sulla scatola? L’elenco di ingredienti quasi illeggibile?

Quante volte hai sentito parlare di INCI, parabeni, siliconi, petrolati e simili? Innumerevoli, lo so.

Con questo articolo voglio darti gli strumenti giusti per affrontare una scelta consapevole, poter valutare quali sono gli aspetti importanti
e da quali ingredienti stare alla larga.

Non sono contro la chimica, anzi, in alcuni casi i componenti chimici sono insostituibili.
Ma ci sono prodotti chimici che hanno un effetto benefico sulla tua pelle e prodotti chimici chefanno male. Come, del resto, ci sono
prodotti naturali efficaci ed altri inefficaci o addirittura dannosi.

Vorrei aiutarti a distinguere se il prodotto che ti spalmi addosso è solo una costosissima operazione di marketing o un prodotto realmente di qualità.

INCI: cosa non devono contenere creme e cosmetici

La prima regola è sempre controllare l’INCI, da qui non si scappa.
L’INCI (International Nomenclature of Cosmetics Ingredients) è un sistema internazionale che definisce il contenuto di un prodotto e, per legge, deve essere sempre presente sulla confezione:

  • gli estratti botanici sono scritti in latino
  • i derivati chimici in inglese

Gli ingredienti nell’INCI, sono elencati obbligatoriamente in ordine decrescente cioè dal più concentrato fino al meno concentrato. Non a caso, come primo ingrediente di solito c’è l’acqua e subito a seguire ci sono gli oli, che creano l’emulsione: tutte le creme, infatti, non sono altro che una
miscela di acqua e oli.

Gli oli hanno funzione idratante e impediscono all’acqua di evaporare, mantenendo così una buona idratazione.

PETROLATI

In molti casi gli oli utilizzati sono componenti di scarsa qualità derivati dal petrolio. Due esempi molto frequenti: “paraffinum liquidum” e “mineral oil”.
Non sono ingredienti pericolosi per la salute. Si tratta di molecole utilizzate in cosmesi da moltissimi anni ed ampiamente testate. Inoltre,
questi oli sono raffinati fino al 99,9%, il che li rende tollerabili quasi da tutti, tanto che si trovano anche nei prodotti per neonati.

Tuttavia, il continuo utilizzo delle paraffine, ostruisce i pori, non permette la corretta traspirazione della pelle e può provocare la formazione di punti neri e brufoli.
Purtroppo questi oli scadenti non migliorano in alcun modo l’efficacia della crema, ma vengono utilizzati frequentemente perché sono stabili, non irrancidiscono e non emanano cattivi odori.

PARABENI

I parabeni (“paraben”, “butylparaben” e altre parole che terminano in “paraben”) sono gli ingredienti che all’interno dell’INCI indicano i conservanti. Servono per stabilizzare i cosmetici e permetterne la conservazione nel tempo.

Negli ultimi anni sono stati fortemente demonizzati perché sospettati di essere tossici e cancerogeni. Sebbene non ci siano mai state evidenze
scientifiche che ne dimostrassero gli effetti nocivi, il consiglio è di essere prudenti. Se vedi che un prodotto contiene parabeni, non comprarlo.

Sul mercato esistono conservanti alternativi, perciò è tempo che le case cosmetiche li evitino. Se non lo fanno, tu evita loro.

Attenzione, però, a fidarsi ciecamente dei prodotti che sbandierano lo slogan “Paraben Free”, perché non basta eliminare i parabeni, bisogna anche capire con cosa vengono sostituiti. Ci possono essere alternative migliori ma anche peggiori…

Tra le alternative migliori troviamo: i sorbati, i benzoati, il benzyl alcohol, gli oli essenziali, il dehydroacetate/dehydroacetic acid. Fra quelle peggiori ci sono il quaternium-15, l’imidazolidinyl-urea e la diazolidinyl-urea. Sono conservanti che rilasciano formaldeide, una
sostanza cancerogena di tipo 1B.

In alcuni casi potresti trovare dei composti alogeni organici contenenti bromo e iodio come il Methylchlorisothiazolinon (o altre sostanze affini
che puoi riconoscere dalle parole bromo, iodo e chloro e dal suffisso –inone), che possono provocare eczema e dermatite allergica da
contatto. L’utilizzo di alogeni infatti è consentito solo nei prodotti che si risciacquano (come lo shampoo, il sapone e il bagnoschiuma) e non
dovrebbero essere presenti in altri tipi di cosmetici.

Esiste anche la categoria dei conservanti naturali, come i semi di pompelmo (indicati nell’INCI con la dicitura “Citrus grandis seed  extract”) che, sebbene siano un preservante naturale, non possono essere considerati sicuri a priori, perchè inibiscono gli enzimi epatici adibiti alla metabolizzazione di alcuni farmaci, interferendo
con la loro azione e provocando diversi effetti collaterali. Oppure il timolo, la cinnamaldeide, l’allil-isotiocianato, l’acido citrico, l’acido ascorbico.
Anche questi vanno usati con attenzione perché i test sulla loro azione antimicrobica finora hanno dato risultati ambigui e non c’è certezza della loro efficacia.

SILICONI

L’altra sostanza di cui si parla moltissimo sono i siliconi, che puoi  riconoscere nell’INCI perché terminano in “one” come “dimethicone” o
“cyclomethicone”.
I siliconi regalano al prodotto l’effetto wow, perché rendono la texture levigata, facile da spalmare e conferiscono alla pelle un’illusoria sensazione di morbidezza. Subito dopo aver applicato una crema
che contiene siliconi ti senti liscia e vellutata, ma… hai già capito vero? Non è la tua pelle ad essere liscia: è soltanto l’effetto ingannevole del silicone.

Ora ti chiederai: ma i siliconi fanno male o no? E’ una questione  complessa e la comunità scientifica non è pienamente d’accordo
sull’argomento. I sostenitori affermano che i siliconi creino un film idro-repellente sulla pelle (quello che provoca il famoso “effetto seta”) che da un lato limita l’aggressione di agenti interni, dall’altro impedisce l’evaporazione dell’acqua dall’interno mantenendo la pelle idratata
più a lungo.
I detrattori sostengono che questo film-idrorepellente abbia un effetto occlusivo che altera la normale funzionalità dell’epidermide, causando la comparsa della pelle asfittica, cioè secca con presenza impurità.

Ma… tra questi due poli si colloca una terza posizione, quella di chi sostiene che i siliconi sono sostanze inerti che non provocano alcun tipo di reazione e vengono utilizzati solo per rendere più morbida e setosa la texture delle creme.

Qual è la verità? Come sempre bisognerebbe usare il buon senso
ed informarsi, anche perché esistono diversi tipi di siliconi più o meno di qualità (e più o meno costosi). In ogni caso, se ne può tranquillamente fare a meno, quindi, controlla sempre quale posizione occupano nell’ INCI: se sono tra i primi ingredienti evita, se sono nelle ultime posizioni, puoi chiudere un occhio.

Perchè si utilizzano petrolati, parabeni e siliconi

A questo punto ti starai chiedendo: se questi ingredienti non apportano un effettivo miglioramento al cosmetico, perché vengono usati nella maggior parte delle creme in commercio?

Perchè sono molecole stabili, nella maggior parte delle  persone non scatenano reazioni allergiche (come potrebbe fare un estratto naturale) e, soprattutto, costano poco, molto, molto poco. Mentre investire in ricerca di nuove molecole performanti e naturali costa moltissimo e gli estratti botanici sono cari, molto cari.

Quindi, perché una crema contenente queste sostanze viene venduta anche a peso d’oro?

IL FATTORE MARKETING
In fin dei conti, il costo di molti cosmetici disponibili in profumeria deriva da fattori diversi, che hanno poco a che fare con la composizione
e la qualità del prodotto. Quando acquisti la “crema di quella marca famosa” da 300 € stai pagando:

  • Gisele Bundchen e la campagna pubblicitaria girata all’ Hotel Ritz di Parigi (tanto per fare un esempio),
  • le pagine pubblicitarie sulle riviste di moda e tutto il costosissimo sistema promozionale messo in moto per costruire il sogno dell’elisir miracoloso.

Insomma, stai pagando un’operazione di marketing, non l’efficacia del cosmetico.

Quindi, come scegliere una buona crema?

Il consiglio che posso darti è quello di assumere un atteggiamento consapevole: fai ricerca, informati, fai domande.
Inizia a rivolgerti a realtà più piccole che producono i propri cosmetici facendo attenzione agli ingredienti, nel pieno rispetto del cliente finale, con la reale volontà di dare un risultato.

In generale, scegli chi è fiero di mostrare l‘INCI del suo prodotto, perché
di qualità. Scegli chi è professionale e trasparente.

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